Oggi siamo arrivati al termine di questa avventura chiamata Transilvania e un momento di riflessione è d’obbligo. Sono stati giorni intensi da tutti i punti di vista, ma soprattutto emozionale. Due settimane fatte di lavoro, ma anche di divertimento. Ho potuto verificare sulla mia pelle quanto sia appagante aiutare gli altri come volontaria, ed è vero che chi aiuta riceve un dono più grande di chi è aiutato. Tutte le attività mi hanno arricchita, ma soprattutto sperimentarmi nel lavoro con i ragazzi con disabilità mentale. Non pensavo di riuscire a trovare così facilmente una strategia per approcciarmi ad essi, è pur vero che lavorare con la disabilità non mi è nuovo ma c’erano altri ostacoli cioè quello linguistico. Oltre gli aspetti legati all’azione di volontaria, non meno importanti sono stati gli scambi relazionali all’interno del mio gruppo stesso. È la prima volta che ho convissuto con sei persone, ognuna diversa dall’altra. Ci si ritrova come una famiglia, talvolta in perfetta armonia talvolta no, ma nonostante questo abbiamo trovato il nostro equilibrio.
Di questo viaggio mi sono rimaste tutte queste nuove esperienze:
– Lavorare con bambini in asilo;
– Andare sopra un carro trainato da cavalli;
– Giocare a palle di neve;
– Sciare;
– Guidare un trattore;
– Vedere come si macella un maiale;
– Vedere nevicare;
– Andare alle terme;
– Cucinare per 120 persone, in particolare friggere non so quante fette di pollo (per chi mi conosce sa quanto mi repelle);
– Vedere una chiesa ortodossa;
– Ballare danze tipiche rumene con musica dal vivo;
– Fabbricare candele.
Sicuramente mi scordo qualcosa… ah si rincorrere Davide Martino per le strade di Bucarest. Si scherza ovviamente.
Devo ringraziare Peter, Szusza, Robert e Dorotea che in particolare si sono occupati di noi con estrema gentilezza e attenzione, ma in generale a tutti coloro che lavorano in Diakonia.
Ovviamente ringrazio l’associazione Uniamoci Onlus per questa meravigliosa esperienza che mi ha regalato, il presidente Davide Di Pasquale e il vice presidente Eleonora Di Liberto che ad ogni progetto dimostrano quanto credono nei giovani e nella possibilità di autodeterminazione ed empowerment dei ragazzi con disabilità e non.
Tanti saluti, Martina.