Romania ma cosa ci hai fatto?

Eh già. Sono passati già pochi giorni e sento la mancanza di quel posto. In realtà anche mentre ero lì ero consapevole e sorpresa del vuoto che avrei sentito una volta che sarei ritornata a casa. Ho finito di leggere i blog dei miei amici e il magone mi ritorna. Sapevo che sarebbe stata un’esperienza fantastica, ma non sapevo che al rientro sarebbe stato così difficile tornare alla mia nuova vita. Rinascere e tornare a volare per me è stato il passo più bello in quei giorni. Riaprire le ali e respirare aria fredda, ma calda che mi accoglieva, alzarsi e sorridere, stare bene, il tutto, è stata la mia rivincita. La più voluta soddisfazione. Grazie Sfantu Gheorghe. Per avermi salvato e per avermi condannato. Perché adesso da affrontare c’è una realtà che non mi aspettavo. E capisco la mia amica Simona, non eravamo pronti alle mancanze e alla lontananza. Ma dico solo che, se qualcuno dedica del tempo per noi e lo fa davvero con il cuore e amore, dovrebbe essere consapevole che resterà sempre nei nostri pensieri. Che “tragedia” !!! Mi chiedo cosa faranno adesso, se anche per loro è strano non averci fra i piedi e se in quei posti dove siamo andati, gli verremmo in mente. Se ci penseranno come facciamo noi o se gli manchiamo un pochino. A me, un po tanto. Mi mancano le zuppe, quel sapore di paprika ogni dove, la neve che guardavo per ore e ore, i gatti e cani diventati amici miei, le passeggiate quelle senza una meta o un perché, ma che mi hanno fatto tanto riflettere. Chi se lo sarebbe mai aspettato tutto questo. Di certo non io. Non dimenticherò mai nulla. Almeno io. Non potrei mai farlo.

 

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